- 2 CD - SWAN SONG - 1976 -
“La città esatta è sbiadita, ma il momento isolato è ancora chiaro. Da qualche parte sulla East Coast durante il tour più recente dei Led Zeppelin in America, Jimmy Page, John Bonham, John Paul Jones e Robert Plant stavano correndo dal palco fino al loro aereo da turismo..."
Inizia così la recenzione che Cameron Crowe allora giovane giornalista, poi divenuto affermato regista, molto vicino al mondo della musica e del rock, scrive su questo film – concerto, girato in U.S.A. montato usando materiale tratto da 3 concerti al Madison Square Garden di New York nel 1973 , durante la tournee negli States. La regia è di Peter Cliffton e Joe Massot.
Sempre secondo quanto scrive Crowe, guardando alcuni spezzoni di concerti vari di altri musicisti, spostandosi da uno stage all’altro, Page & friends rimasero e folgorati dall’energia di Little Richard che, urlando"Tutti Frutti", batteva sui tasti del pianoforte e faceva vibrare con il suo movimento tutto il palcoscenico, in un vecchio del film 1957..
Page,”sorseggiando il suo Jack Daniel” esclamò “Non possiamo fuggire alle nostre radici”, quel rock molto fisico, potente e coinvolgente.
Tre anni dopo, siamo nel 1976, I Led Zeppelin realizzarono questo lungometraggio, “The Song Remain The Same” ottenuto in larga parte da registrazioni di quei concerti e tenendo ben presente la frase di Page come principio ispiratore. L’intento era quello di Catturare tutta la potenza e la forza che arrivava allo spettatore seduto in seconda fila durante un loro concerto. Il suono fu pensato stereofonico: una pista più playbock ed effetti che inviava la musica da ogni direzione del teatro.
Led Zeppelin - No Quarter
Allora, giusto per tenere presenti le loro origini, compaiono “Rock and Roll”, “Celebration Day” e “The Song Remains The Same” a riscaldare l’atomsfera…Segue la splendida "Rain Song”, introdotta dai magici arpeggi di Plant e “Dazed e Confused" che parte come un blues lento e stracciato che diventa man mano visionario e allucinato, tra continue aggressioni all’anima dalla voce corrosiva di Plant (nessuno, nessuno come lui in questi pezzi..) alternate a silenzi e dialoghi con Bonham e con Page. Guardando il film, ci si accorge che è molto più di una serie di riprese del concerto: è, come dice Crowe "una rarissima serie di scorci e visioni nel simbolismo degli uomini che fanno la musica”. Allora, per la prima volta in questo tipo di movie, appaiono immagini evocatrici di quello che potrebbe sentire Plant durante "Dazed e Confused”, o il respiro della vita in " Stairway to Heaven "... e qui Page ti prende per mano e ti insegna un po’ di cose su come la chitarra diventa un vaso di Pandora, in mano sua..E’ d’obbligo un religioso silenzio durante l' ascolto del piu’ bel pezzo rock che sia mai stato scritto.
Stairway è preceduta da “No Quarter” introdotta e sostenuta dalle tastiere di J.P.Jones, grande brano strumentale, dove tiranneggia Page, perso completamente dietro al suo assolo, interminabile, ipnotico..
Tra queste atmosfere rarefatte e psichedeliche spunta alla fine di nuovo fuori il Rock possente in “Moby Dick” con il mitico assolo di Bonham e in conclusione “Whole Lotta Love” per congedarsi in bellezza...
Led Zeppelin - Rain Song
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