venerdì 12 ottobre 2012

A SUON DI BLUES - 5^ PUNTATA: TERRY& MCGHEE


SONNY TERRY & BROWNIE McGHEE - BACK TO NEW ORLEANS
UN PRETESTO PER PARLARE DI COUNTRY- BLUES

 IMPULSE - 1989


1. LET ME BE YOUR BIG DOG  3:13
2. PAWNSHOP  3:25
3. YOU DON’TKNOW  2:48
4. BETTYAND DUPREE’S BLUES  6:13
5. BACK TO NEWORLEANS  2:58
6. STRANGER HERE  3:34
7. FOXHUNT  2:30
8.I’M PRISON BOUND  3:01
9. LOUISE,LOUISE  3:55
10. BABY,HOWLONG  4:11
11. FHEIGHT TRAIN  2:40
12. I GOT A WOMAN  3:59
13. HOLDMEIN YOUR ARMS 3:29
14. THEC.C. ANDO. BLUES 4:27
15. THE DEVIL’S GONNA GET YOU  2:30
16. DON’T YOU LIE TO ME  4:42
17. THAT’S WHY  I’M  WALKING 2:44
18. WRONG TRACK  3:34
19. BLUE FEELING  4:03
20. HOUSE LADY  4:19
21. l KNOW BETTER  3:29

  Sonny Terry & Brownie McGhee - Stranger Here



Il mio approccio con il blues avvenne grazie all’ascolto di un vinile di Sonny Terry e Brown McGhee, attraverso un radio-giradischi, voluminoso aggeggio molto diffuso negli anni ’60. Avevo 10 anni e, oltre ai Beatles ed agli  Stones, allora preferibilmente ascoltavo anche  Dylan, Clapton, i Led Zeppelin. Quella musica ascoltata in una sera d’estate, in un posto così lontano dal Mississipi o da Chicago,  mi stordirono insieme al  profumo di zagara, gelsomino e salsedine che riempiva l’aria… Si, perché quel  country –blues, dall’anima decisamente nera  da una parte aveva influenzato il folk di Dylan, dall’altra, insieme alla sua forma elettrica aveva ispirato Mayall, Clapton, e gli stessi Zeppelin, anche nel modo di suonare la chitarra e l’armonica.

Insieme a Woody Guthrie, Pete Seeger,  LeadBelly  ed altri grandi musicisti, Sonny Terry e  Brownie McGhee diffusero quel genere di musica che oggi rappresenta il nucleo della nuova word music : una miscela di folk, blues, jazz,classica,  eastern e african. (1)

Il  country blues è uno stadio intermedio della mutazione del blues  fino alla sua  confluenza nel jazz, che non ne sancisce tuttavia un definitivo assorbimento.. Esso nasce nel momento in cui i contadini di colore affittuari di appezzamenti di terre sfruttati e costretti a vivere in condizioni  disumane, abbandonano i campi e iniziano una vita libera spostandosi lungo i binari delle ferrovie, prendendo al volo il lento treno merci..

  Sonny Terry & Brownie McGhee - Freight Train



Stanchi di tagliare e seminare il cotone, questi contadini preferivano allontanarsi dalle proprie case per andare a lavorare lungo  i binari e le strade ferrate, nelle segherie, o fra gli addetti alla rimozione del fango e dei detriti che il fiume lasciava a quintali sul suo cammino: “Fra un mestiere e l’altro rubavano e mendicavano. Se avessero incontrato Dio gli avrebbero  chiesto  un osso... la strada che offriva l’avventura era meglio delle loro  case che non offrivano  niente. Alcuni  partivano  con rimpianto ma se ne andavano lo stesso “.  In tali condizioni nacque il Country Blues che assume, poi delle precise connotazioni  storiche: ‘con il fedele diavolo sulla schiena’, la chitarra, considerata un oggetto  quasi peccaminoso per i più religiosi, o con il banjo, cui andavano ad aggiungersi strumenti primordiali come una brocca entro cui soffiare, il country-man,  vestito di  così pochi stracci da poter essere contenuti in una scatola di fiammiferi, si avviava verso i  luoghi della sua sopravvivenza, passando  attraverso quelle stazioncine   fra la campagna  e il fiume, che costeggiavano la  cosiddetta “linea della ruggine”, ai margini del gran mare d’erba, fango e detriti. Fu proprio questa invincibile ansia di migrazione da un luogo all’altro, questo vitale bisogno di vagabondare senza una meta precisa ad accendere l’immaginazione del contadino blue singer… (2)

Fu inevitabile che il treno divenisse il nuovo oggetto d’attenzione e fonte d’ispirazione  di questi vagabondi, che saranno battezzati ‘hobos’. E siccome il bluesman, per definzione, raccoglie  in sé tristezza  e  rassegnazione,  considera questa sua vita come una sorta di viaggio sintetizzata in questi versi :

‘Sono tutto solo a mezzanotte e le lampade ardono basse,  poggero’  la testa su un binario solitario e  lascerò che il treno delle due e diciannove faccia pace nella mia mente.’ (3)
Stesse suggestioni fecero parte delle canzoni blues nuove o riproposte negli anni '6o, questa volta con l'inserimento di strumenti elettrici (su questo particolare parlerò nei prossimi post dedicati al blues elettrico).

(1): Barry Olivier - note di copertina 
(2) (3): Il blues e l'America nera - Walter Mauro - (1977)




Bob Dylan - It takes a Lot  to Laugh,  It Takes a Train to Cry






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