KESSEL DA SOLO ED IN TRIO CON BRUNO DE FILIPPI
Tratto da ‘La storia sociale del jazz’ di Eric J.Hosbavm:
“….. Il blues non è uno stile o un periodo del jazz ma il substrato permanente di tutti gli stili. Non è tutto il jazz, ma il cuore del jazz. Nessun musicista e nessuna orchestra di jazz potranno raggiungere un alto livello se non sanno suonare il blues. E quando il blues avrà cessato di esistere, non esisterà neppure il jazz, almeno come noi lo intendiamo (…) Charlie Parker , il grande rivoluzionario, osservo’, proprio l’ultimo giorno della sua tormentata esistenza, che era molto triste vedere tanti tipi delle nuove leve venir su ignorando o dimenticando le loro basi: il blues. “Questa è la base del jazz, egli diceva. Grandi musicisti del jazz, senza esserne richiesti, non fanno che ripetere che il blues deve essere sempre presente: è il tuo modo di sentire”. Il blues rappresenta per il jazz quello quel che nel mito greco la terra era per Anteo: se il jazz perde contatto con il blues, perde anche la sua forza. Tutte le volte che una jam session entra in un clima di stanchezza e un musicista dice “su ragazzi, attacchiamo con un blues, questo contatto verificatore si rinnova. Per quel che riguarda il jazz, il blues è al tempo stesso uno stato d’animo e un modo di sentire (dove tristezza e depressione non sono affatto obbligatorie anche se frequenti) nonché una forma musicale e un linguaggio (non necessariamente in dodici battute (…)”.
L’approccio di Kessell con il blues sembra proprio tenere conto di questa ultima frase. La sua lezione termina con una serie di temi e di riff dedicati al blues ma molto vicini allo swing..Un chitarrismo molto raffinato, diverso da quello che ci aspetteremmo, parlando di blues, impostato su un dialogo chitarra – voce, (vedi Blind Boy Fuller, rev. Gary Davis, Billy Bronzy, J. Lee Hooker..) oppure una chitarra solista usata come voce su una base ritmica (vedi Muddy Waters, B.B. King, Hendrix..) . Nell ‘estratto da quella lezione, kessell dimostra come, suonando un solo strumento, melodia ed armonia viaggiano insieme e contribuiscono a definire il brano in maniera completa. Si riesce a distinguere la linea del basso e la ritmica. Ascoltare per credere..
BARNEY KESSEL da solo : Some blues (8 min circa)
Nella parte Live Concert con il trio di Kessell, interevenne quella volta BRUNO DE FILIPPI.
Ottimo musicista, chitarrista e sopratutto armonicista nonchè compositore, mancato, fra l'altro di recente, nel gennaio del 2010, è un'altra grande figura del jazz italiano e ne è stato protagonista delle origini. Ha composto brani di musica leggera (per Mina ed altri grandi della musica italiana) ha suonato con Armstrong, Mulligan,Shank, Piazzolla, Les Paul, ha collaborato con tantissimi:Buscaglione, Gaber, Janacci a Celentano, e poi Paoli, Vanoni , Toquinho, Branduardi, Daniele ed innumerevoli altri..
Nella parte registrata troverete una splendida swingata versione di St.Louis blues e del celebre All Blues in cui De Filppi suona l'armonica diatonica. La qualità della registrazione è veramente buona.
Ascolterete anche Misty e Autumn Leaves con splendidi assoli espressione della grande tecnica e del gusto raffinato di Kessel. Ottimi i musicisti Dave Green e Tony Mann che danno un prezioso contributo di classe ed esperienza.
Ascolterete anche Misty e Autumn Leaves con splendidi assoli espressione della grande tecnica e del gusto raffinato di Kessel. Ottimi i musicisti Dave Green e Tony Mann che danno un prezioso contributo di classe ed esperienza.
Buon ascolto..
BARNEY KESSEL TRIO + BRUNO DE FILIPPI (31.38 min)
Barney Kessel - guitar
Dave Green - acoustic bass
Tony Mann - drums
Bruno De Filippi - guitar
DOCUMENTAZIONE VARIA QUI
CON IL POST DI OGGI SI CHIUDE IL CICLO DEDICATO A BARNEY KESSEL, SPERO CHE SIA PIACIUTO!
CON IL POST DI OGGI SI CHIUDE IL CICLO DEDICATO A BARNEY KESSEL, SPERO CHE SIA PIACIUTO!