La prima volta che ho ascoltato Bill Frisell, (1988) è stata ad un concerto in trio con Joe Lovano (sax) e Paul Motian (drums), un anno prima che uscisse questo disco…Mi incuriosì e mi sorprese il suo modo di suonare la chitarra, usando effetti collegati in serie di modo che il suono uscendo da un pedaliera, subiva altre modifiche, ritardi ed anticipi, piuttosto difficili da gestire dal vivo.. Il risultato era affascinante ed ipnotico. Anche il modo con cui sviluppava la parte solistica era assolutamente originale, inconsueto.
Bill Frisell - Love Motel
Questo LP risente sicuramente anche dell’esperienza di Bill con i Naked City di John Zorn. Quest'ultimo vi partecipa, avendo curato gli arrangiamenti di “Hard Plains Drifter” dal sottotitolo: “as I take my last breath and the noose grow tight, the incredibile events of the past three days flash before my eyes” (ossia: “come prendo il mio ultimo respiro e il cappio aumenta la stretta, gli eventi incredibili degli ultimi tre giorni lampeggiano davanti ai miei occhi”) – non proprio un’allegra passeggiata, insomma.. Ascoltando i 13:18 minuti di questo pezzo tenendo presente la chiave di ascolto suggerita, tutto appare piu’ chiaro..(?).C’è di tutto: dal free-jazz al blue grass, all’heavy metal in sequenza allucinata e geniale. Anche il resto dell’album è contaminato da questo virus di precarietà, sconvolgimento e humor nero. Un cibo che sta andando a male, un quadro di Francis Bacon, con figure in continua involuzione. Atmosfere da The Day After, in “The Lone Ranger” in cui suona la chitarra anche Arto Lindsay, ottimo musicista che ha collaborato con Laurie Anderson, David Byrne e John Zorn. Arto suona e canta anche in “Steady, Girl” e suona in “Before We were Born” che rende perfettamente l’idea di un viaggio nel Limbo. Segue “Some Song And Dance”, titolo che raccoglie quattro momenti espressivi incollati fra di loro nervosamente, quasi caduti accidentalmente, raccolti e sistemati dentro uno scatolone in maniera approssimativa: ”Freddy’s Step”, capriole e ruzzoloni di clowns, il cui inizio sembra ispirato da Humpf di Monk, “Love Motel” stupendo blues, dilatato, rarefatto da streap tease di seconda mano in qualche locale sperduto e fumoso situato in qualche sperduta e solitaria autostrada americana: l' assolo di Bill strappa via l'anima - e te la restituisce solo alla fine, shakerata; “Pip Squeak” di ispirazione Zappiana, isterico e provocatorio, essenzialmente free; “Goodbye” tangaccio disperato, esagerato, struggente. Questo disco è da non perdere – per fruitori adulti e sopratutto per chi, come me, ama Bill Frisell..
SIDE A
1. “Before We were Born” 6:46
2. “Some Song And Dance”
“Freddy Step “ 3:02
“Love Motel” 6:43
“Pip, Squeak” 5:27
“Goodbye” 1:37
SIDE B
1. “Hard Plains Drifter”
as I take my last breath and the noose grow tight,
the incredibile events of the past three days flash
before my eyes 13:18
2. “The Lone Ranger” 7:30
3. “Steady, Girl” 2:08